Ha preso il via lo scorso 20 maggio la consultazione pubblica del MITE (Ministero della Transizione Ecologica) sull’importante misura, prevista dal PNRR, dedicata allo sviluppo di una rete nazionale di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici veloci e ultraveloci.
I bandi (uno all’anno per il triennio 2022-2024) prevedranno la concessione di contributi a fondo perduto fino al 40% per la realizzazione di “colonnine” di ricarica. Il primo di questi è previsto a dicembre 2022 con un periodo di apertura di 90 giorni.
Così il ministro della mobilità sostenibile Enrico Giovannini “Non ha molto senso incentivare le auto elettriche se non ci sono le colonnine…”.
Lo scenario attuale
Secondo il recente report di Motus-E, a dicembre 2021 in Italia erano presenti 26.024 punti di ricarica e 13.233 tra stazioni e colonnine, con una crescita del 35% rispetto al 2020. Un aumento considerevole, ma non sufficiente a soddisfare le richieste di un numero sempre maggiore di auto elettriche presenti sul territorio, che necessiterebbero di almeno 31.500 punti di ricarica rapida pubblica.
La misura
In tal senso, il PNRR stanzia 750 milioni di euro per realizzare, entro la fine del 2026, 21.355 nuove colonnine di ricarica pubbliche così suddivise:
- 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e superstrade;
- 13.755 punti di ricarica nei centri urbani;
- 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.
Un investimento che servirà a promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica, aumentare il numero dei veicoli (pubblici e privati) a emissioni zero e ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. L’intervento intende massimizzare il ricorso a stazioni di rifornimento di carburanti tradizionali, al fine di evitare ulteriore sottrazione di suolo e ottimizzare l’utilizzo delle connessioni alla rete elettrica già presenti.